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Competenze digitali

L’Italia risulta ancora ben lontana anche dalla media delle valutazioni che l’unione Europea realizza periodicamente per monitorare il livello di competenze digitali raggiunto dalla popolazione e utilizzato dalle aziende sul mercato.

Rispetto al resto del Paese, per la Lombardia si possono rilevare numeri più confortanti, ma registriamo ancora differenze marcate rispetto alle medie europee.

In linea con le indicazioni che derivano dall'ultima release dell’European e-Competence Framework (e-CF) e con quanto contemplato dalla Norma Tecnica UNI 115063, individuiamo almeno tre direttrici principali verso le quali orientare le azioni, distinguendo strumenti e programmi:

  • Competenze di base, alfabetizzazione, e-inclusion, cultura digitale, utilizzo dei servizi e-gov: questa direttrice d’azione, già considerata nella precedente Agenda Digitale, ha come target persone che imparano ad usare gli strumenti e i servizi info-telematici. L’obiettivo da raggiungere è di spostare sempre più sullo strumento telematico/digitale il rapporto PA/cittadino e PA/aziende, stimolando anche il mercato ICT che in questo modo acquisisce nuovi spazi, non solo in Regione Lombardia, ma nel più ampio contesto nazionale, essendo la Lombardia la naturale porta d’accesso e il volano al mercato nazionale;
  • Competenze informatiche/digitali trasversali / e-leadership: ci si rivolge a persone che necessitano di un accrescimento delle proprie competenze digitali. Per questo target lo scopo è la crescita professionale, per migliorare la produttività e aumentare la competitività del sistema imprenditoriale (nuovi leader nella PA e nelle aziende), per riqualificare le competenze laddove vi siano gravi deficit. L’offerta di competenze verso questi soggetti dovrà essere assai più ricca, mirata e sofisticata di quella di cui al punto precedente e finalizzata a far apprendere modalità di lavoro avanzate (2.0), aprendo così la possibilità di nuovi possibili sbocchi professionali e a nuovi modelli aziendali;
  • Competenze professionali specialistiche per professionisti e futuri professionisti ICT: target è chi opera professionalmente nel mondo ICT e necessita di mantenere allineato il proprio profilo professionale agli standard internazionali. Si vuole evitare che le imprese ICT vadano fuori mercato e che vi sia una fuoriuscita di competenze soprattutto in quei settori che sono di eccellenza per il tessuto economico lombardo. Si vogliono creare i presupposti affinché chi vuole entrare nel mondo ICT possa essere aggiornato secondo modelli e standard attuali (e-CF), rispondendo alle effettive esigenze del mercato.

Queste tre direttrici sono state considerate tre le linee di azione delle Agende Digitali Lombarde, pubblicate nelle precedenti legislature, e riprese dall'attuale legislatura regionale nel Programma strategico per la semplificazione e la trasformazione digitale 

Nel solco delle tre direttrici indicate, possiamo individuare alcune aree di intervento, su cui sarebbe utile concentrarsi per porre in essere azioni concrete:

a) Monitoraggio di fabbisogni e diffusione di standard professionali
È prima di tutto necessario condividere le conoscenze sul tema delle competenze digitali, attraverso un punto di osservazione che, valorizzando e integrando le fonti disponibili, si adoperi per realizzare fotografie sempre più precise della realtà lombarda e delle effettive necessità che devono essere soddisfatte. È necessario realizzare indicatori e strumenti di monitoraggio per un aggiornamento continuo dello stato del settore e realizzare per-corsi formativi che rispondano alle reali esigenze del mondo produttivo.

b) Miglioramento degli interventi formativi
Sul territorio sono già in essere innumerevoli iniziative di formazione dedicate a diversi target della società civile; è importante intervenire per alzare il livello qualitativo di alcuni di essi, che spesso soffrono di obsolescenza dei temi o delle modalità con cui sono presentati, soprattutto nell’ambito della formazione professionale. Occorre poter offrire, soprattutto alle categorie più svantaggiate, veri strumenti che permettano l’inclusione sociale o l’arricchimento professionale per favorire il reinserimento nel mondo del lavoro.

c) Nuovi strumenti e tecniche di formazione
Non necessariamente si deve pensare solo a incontri d’aula; formazione a distanza, forum di discussione e aree “social”, Wiki su argomenti specifici, “pillole formative” e altri strumenti del web 2.0 devono essere valorizzati ulteriormente. Occorre sfruttare al meglio l’avvio di azioni sui social network. Gli interlocutori vanno sensibilizzati e formati sulle piattaforme in cui trascorrono la maggior parte del tempo dedicato a esperienze multimediali.

d) Cittadini più informati, attivi, consapevoli
È necessario fare conoscere alla società civile quali servizi sono già disponibili nella Rete; troppo spesso cittadini e imprese non conoscono i servizi che sono messi a loro disposizione della PA. Altrettanto importante è stimolare l’orientamento alla “cittadinanza attiva”, ovvero attuare iniziative di governo aperto che invoglino cittadini e imprese a contribuire fattivamente e a collaborare con chi li governa.

e) Adeguamento delle conoscenze professionali, anche per chi è già attivo nell’ambito ICT
È fondamentale una formazione mirata alla crescita e all’adeguamento delle conoscenze di chi già opera professionalmente nel mondo informatico e digitale, allo scopo di favorire lo sviluppo di nuovi profili professionali richiesti dal mercato. Per raccogliere le effettive esigenze di riqualificazione e di competenze, è importante favorire il coinvolgimento diretto delle imprese che rilocalizzano e dei datori di lavoro.

f) Ruolo chiave della scuola
La formazione degli studenti produce immediate ricadute sul contesto in cui vivono (a cominciare da quello familiare); questi soggetti rappresentano quindi un potente veicolo di diffusione della conoscenza che deve essere sfruttato al meglio. Legato al mondo della scuola c’è quello dell’editoria scolastica che deve essere stimolata alla produzione di nuovi contenuti, che vadano ben oltre le attuali concezioni di “testo digitale”, nella direzione di veri ausili multimediali.

g) Valorizzare e trasferire le migliori prassi espresse dal territorio
Nell’attuazione dei progetti di crescita professionale e competenze digitali, Regione deve tenere conto delle iniziative che già esistono e che possono essere valorizzate includendole in un circuito complessivo. Una ricerca attenta e selettiva di ciò che esiste sul web consentirà di fare emergere iniziative lodevoli curate da singoli docenti o da studenti volonterosi, da gruppi e associazioni, da istituzioni. Allo stesso modo Regione Lombardia potrà giocare un ruolo chiave di coordinamento nell'attivazione di comunità per il riuso degli strumenti già sviluppati; comunità per il riuso attiverebbero, tra l’altro, lo sviluppo delle competenze di molte piccole imprese di software.